Prima e dopo l’intervento del dito a martello
CASO A.G.
CASO P.G.
Il dito a martello: cos’è, cause e sintomi
Il dito a martello è una deformità delle dita del piede che tendono a curvarsi verso l’alto, in corrispondenza dell’articolazione centrale, assumendo un aspetto curvo simile ad un martello o ad un artiglio.
Interessa più spesso il secondo dito del piede, ma può essere presente anche nel terzo e nel quarto dito. Tale deformità è spesso causata dall’uso di calzature scomode, a punta stretta o con tacchi alti e- in taluni casi- da eventi traumatici, da patologie reumatiche o da esiti di trattamento chirurgico per la cura di altre patologie del piede.
Causa della patologia del dito a martello è un’alterazione muscolo-tendinea che porta di fatto al piegamento del dito interessato. Nello specifico crea una riduzione dei tendini (del tendine flessore ed estensore) e uno squilibrio del rapporto articolare tra dito e metatarso (che è quella parte dello scheletro del piede che precede le falangi).
L’accentuarsi della deformità del dito a martello può causare, oltre ad un evidente danno estetico, anche uno stato infiammatorio, dolore intenso e arrossamento nel punto di contatto e di sfregamento con la scarpa. Lo sfregamento può portare alla formazione di callosità che possono anche ulcerarsi e creare infezione. La deformità del dito a martello è spesso associata ad altre patologie, tra le quali quella dell’alluce valgo, piede cavo o piede reumatico.
Tale alterazione può portare ad una degenerazione e alla rottura della capsula articolare metatarso-falangea e al conseguente sviluppo della deformità curva. La gravità della patologia del piede a martello è correlata al grado di deformazione stesso, allo stato infiammatorio, alla presenza di dolore intenso e all’intensità dell’arrossamento presente nel punto di contatto e di sfregamento con la calzatura.
Cause del dito a martello
Il dito a martello è causato da una flessione dell’articolazione inter-falangea prossimale e da iperestensione dell’articolazione metatarso-falangea e inter-falangea distale, dovute soprattutto all’uso di calzature scomode, a punta stretta o con tacchi alti. Cause del dito a martello possono essere – seppure più raramente – traumi o patologie di tipo reumatico, piuttosto che esiti di chirurgia o di trattamento anche non chirurgico. Altre cause possono essere deformità complesse dell’avanpiede e microtraumi ripetuti (da calzatura). In alcuni casi può essere congenito.
Un dito eccessivamente lungo, costretto a piegarsi per via di calzature strette o costretto allo sfregamento con la scarpa può essere un’ulteriore causa di dito a martello.
Abbiamo anche detto che la deformità può essere però causata anche da un evento traumatico.
Sintomi del dito a martello
In presenza di dito a martello, la deformità limita i movimenti del dito stesso e causa dolore mentre si cammina o quando si muove il dito o il piede. A causa dello sfregamento si possono formare calli dorsali o plantari che possono degenerare in infezioni e lesioni ulcerative.
La prevenzione del dito a martello
La prevenzione maggiore della patologia del dito a martello è rappresentata dall’uso di calzature consone che devono essere comode e consentire uno spazio adeguato sulla punta per evitare che le dita siano costrette; devono essere di tessuto morbido e con i tacchi bassi.
In presenza di calli, causati principalmente da una postura scorretta, non è consigliabile ricorrere al trattamento dei calli stessi perché questi possono causare infezioni e un dolore più intenso. È più utile agire sulle cause che hanno portato alla deformità delle dita del piede e consultare subito un chirurgo del piede che sarà in grado di gestire correttamente la patologia del piede a martello e identificare la tecnica di trattamento adeguata da adottare.
Come si cura il dito a martello
Un intervento tempestivo è fondamentale per contenere la deformità e la correlata sintomatologia dolorosa, qualora fosse presente.
Solo alcuni casi di deformità del piede a martello richiedono un intervento di correzione chirurgica. La chirurgia mininvasiva più frequente è rappresentata dalla tecnica in percutanea, che garantisce risultati eccellenti con un minimo accesso e una quantità minima di anestesia, con un post-operatorio rapido e una deambulazione immediata, priva di dolore e fastidi.